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Shock anafilattico, purtroppo può succedere a tutti: cosa fare in caso di attacco e quale farmaco avere sempre con sé

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Claudio Rossi

Una reazione del nostro corpo che, se non trattata in tempo, può essere anche letale. Ecco come difendersi dallo shock anafilattico

Conoscere il proprio corpo, essere consapevoli delle proprie allergie e delle proprie intolleranze, affidarsi ai medici. Questo e altro per prevenire e difendersi dallo shock anafilattico, che è una reazione allergica estrema e potenzialmente letale che richiede una rapida e precisa risposta medica.

I sintomi dello shock anafilattico – (20maggiosenzamuri.it)

Questo fenomeno può manifestarsi in risposta a sostanze come alimenti, farmaci, veleni d’insetti o lattice. In molti casi, il paziente potrebbe non essere a conoscenza delle proprie allergie, rendendo cruciale la consapevolezza dell’entità del problema. Ecco cosa fare in caso di attacco.

I sintomi dello shock anafilattico possono variare da lievi a gravi, ma è fondamentale riconoscerli tempestivamente per garantire un intervento immediato. Tra i segni comuni vi sono prurito, gonfiore, eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie, rapido calo della pressione sanguigna e, in casi estremi, perdita di coscienza.

La causa principale dello shock anafilattico è l’esposizione a un allergene specifico. Può verificarsi anche in individui che non hanno mai manifestato reazioni allergiche in passato, rendendo difficile la prevenzione. L’identificazione degli allergeni è dunque fondamentale per evitare recidive.

La prevenzione dello shock anafilattico è fondamentale, specialmente per coloro che conoscono le proprie allergie. I pazienti devono evitare accuratamente gli allergeni noti e comunicare al personale medico eventuali reazioni allergiche passate. Le allergie più diffuse sono quelle alimentari soprattutto il latte, le uova, la frutta a guscio come arachidi, noci, nocciole, mandorle ma anche il grano, la soia, il pesce e crostacei. Poi ci sono le punture di insetti aculeati come api, vespe e calabroni.

Cosa fare in caso di shock anafilattico?

Colpito da uno shock anafilattico, il nostro corpo ha rapido abbassamento della pressione arteriosa, che può manifestarsi con i sintomi di cui abbiamo appena parlato, ma arrivare anche fino all’arresto cardiaco. Capite bene che parliamo di una condizione potenzialmente molto grave.

Adrenalina fondamentale nei casi di shock anafilattico – (20maggiosenzamuri.it)

Ovviamente una diagnosi non può che avvenire da parte di professionisti del settore. La diagnostica allergologica classica si basa sui test in vivo mediante i così detti prick-test che consistono nel pungere una goccia di allergene con una punta sottile di ago.

La gestione dello shock anafilattico richiede un intervento rapido. La somministrazione di adrenalina è essenziale per contrastare la reazione allergica e ripristinare le funzioni vitali. È importante che chiunque abbia familiarità con soggetti a rischio di shock anafilattico sia istruito sull’uso di autoiniettori di adrenalina. Si deve intervenire il prima possibile iniettando il farmaco intramuscolo. L’adrenalina viene prescritta a tutti i pazienti con storia accertata di anafilassi, ovviamente con i dosaggi prescritti da specialisti e allergologi.

Claudio Rossi

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