Paura di un pignoramento per debiti? Ecco come agire per preservare il proprio patrimonio da questo pericolo.
Non è raro pensare a preservare il proprio patrimonio dal pericolo di pignoramento per debiti. Questa eventualità infatti può capitare e si rischia un’azione legale contro quanto posseduto con la riscossione da parte dei creditori. Diciamo che tentare di arginare il problema dopo che si è venuta a creare la situazione debitoria non è sempre una buona scelta.
Infatti le azioni vanno svolte per anticipare e prevenire il pericolo del pignoramento. Le soluzioni successive al debito possono essere valutate come atti in frode ai danni del creditore e quindi impugnabili in tribunale. Il problema si scongiura proteggendo almeno una parte del proprio capitale prima che si formi il debito. Ma quali sono le strategie da adottare?
Come evitare il pignoramento dei propri beni
Dopo che si è formato il debito molte azioni svolte possono essere impugnate dai creditori e portate in tribunale. Si rischia che vengano considerate come frodi al creditore. Comunemente si tenta di svuotare il proprio conto corrente, ma i risultati non sono garantiti. Le azioni di pignoramento sono possibili su tutti i conti posseduti, sul contante, sulle cassette di sicurezza.
Così come sono pignorabili le nuove entrate o gli assegni emessi. Anche la separazione dei beni o la creazione di un fondo patrimoniale familiare può essere valutata come un frode ai creditori (se effettuata dopo la formazione del debito). In realtà un modo per difendere i propri soldi e accedere alle procedure di sovra-indebitamento, per pagare in modo proporzionato alle proprie condizioni economiche.
Alcuni beni non sono pignorabili e sono protetti dalle pretese dei creditori: la fede nuziale, la biancheria, letti, tavoli, sedie, piatti e posate, armadi, lavatrici, frigoriferi. Non sono pignorabili anche oggetti sacri e di culto (se non di eccezionale valore), beni commestibili e combustibili necessari al sostentamento della famiglia per un mese; animali domestici, beni in usufrutto legale.
Altri beni sono pignorabili in modo parziale. Per esempio la prima casa non è pignorabile dal Fisco, solo se l’unica disponibile dal debitore, che vi ha la residenza, che sia la dimora e non sia di lusso (i limiti non valgono per creditori diversi dall’Agenzia Entrate Riscossione) . I versamenti fatti per assicurazioni e polizze sulla vita non sono pignorabili. Gli stipendi sono pignorabili per un quinto, così come per la pensione dopo aver sottratto il minimo vitale.
Per i debiti con l’Agenzia Entrate Riscossione la soglia di pignoramento dipende dallo stipendio. L’indennità di disoccupazione si può pignorare con gli stessi limiti della pensione, la giacenza del conto corrente (compresi stipendi e pensione già accreditati) è pignorabile solo per la parte che va oltre il triplo dell’assegno sociale, i pignoramenti successivi entro un quinto.