M5S, lo show di Grillo da Fazio divide i pentastellati

Il giorno dopo il ritorno in tv del fondatore, il Movimento 5 stelle è diviso tra vecchia e nuova guardia, tra chi plaude al “garante” e chi non approva lo spettacolo del comico genovese. Nel mezzo il leader Giuseppe Conte che tenta di stemperare le polemiche: ”Si è rivelato un grandissimo mattatore”

 

Il giorno dopo il ritorno di Beppe Grillo in tv, ospite nel salotto di Fabio Fazio sul Nove, i pentastellati sono divisi, tra vecchia e nuova guardia. Mentre i primi plaudono, un po’ nostalgici, al “garante” del movimento, i secondi non sono convinti dallo show del comico genovese. Nel mezzo il leader del M5s Giuseppe Conte, a stemperare le polemiche che lo spettacolo a Che tempo che fa ha innescato: “Grillo si è rivelato un grandissimo mattatore. Erano 10 anni che mancava, è stata una grande performance. L’ho visto in forma splendida e ha fatto fare un record di ascolti a Fazio. Quindi, da questo punto di vista chapeau”.

Insomma l’ex presidente del Consiglio ha mostrato di saper incassare le parole poco lusinghiere che il fondatore del movimento gli ha riservato il prima serata: “Parlava e si capiva poco, era perfetto per la politica”, ha detto Grillo. “Lui utilizza l’ironia e io uso l’autoironia. Direi che è stato assolutamente divertente”, ha minimizzato Conte.

L’avvocato però si è concesso un colpo di fioretto in tema di giustizia: “Io oggi ho un ruolo politico e penso che la politica non debba mischiarsi ai processi in corso. Lo penso anche per me stesso: sono stato indagato dalla Procura di Bergamo e sono andato nelle aule di giustizia a difendermi. Non ho commentato il procedimento in corso. Ho aspettato che si completasse, che il Tribunale dei ministri riconoscesse la piena correttezza del mio operato, e ho commentato dopo. Quindi figuratevi se posso commentare processi in corso altrui”, ha detto con un chiaro riferimento alle parole di Grillo contro Giulia Bongiorno, legale della presunta vittima che accusa il figlio Ciro di violenza sessuale.

Giuseppe Conte, leader del M5s
Giuseppe Conte | Foto Alanews – 20maggiosenzamuri.it

Lo show di Grillo spacca il M5s

Le prime reazioni a caldo raccolte nelle chat del movimento sono varie. C’è che chi boccia la scelta del garanteperché uno bravo come lui non poteva non immaginare di venir strumentalizzato”. E chi esulta per lo spettacolo del comico.È un vulcano, è un genio. Beppe è così. Ha raccontato la sua visione parlando di società e di politica“. E a chi obietta che il garante ormai è “lontano”, defilato, dalla sua creatura, la replica è secca: “No, non ci siamo mai sentiti soli. Non è distante”. Non manca chi disapprova la performance di Grillo nel merito, soprattutto per “quello che non ha detto. Non ha parlato del Movimento, ma solo di Draghi. E alla fine, però, chiedere consiglio agli spettatori è stato patetico”.

Tra le nuove leve, che con il fondatore hanno avuto poco a che fare, c’è chi avverte una certa “stanchezza” e si chiede perché non faccia “definitivamente” un passo indietrose vuole fare spettacolo”. All’opposto ci sono i veterani pentastellati che invece auspicano un ritorno del fondatore in prima linea: “Grillo dovrebbe farsi sentire di più. Manca molto al Movimento”.

A microfono accesi invece le dichiarazioni si contano sulle dita di una mano. Tra le poche eccezioni, la deputata Vittoria Baldino che su La7 promuove a pieni voti il fondatore. “Grillo non si fa confinare”, dice a L’Aria che Tira. Le fa eco sui social il collega Dario Carotenuto: “Con la sua ironia ha dimostrato ancora una volta di saper portare qualcosa di diverso in un panorama ormai sempre più piatto come quello televisivo”. In aperto contrasto con i nuovi vertici del movimento l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo: “L’aria delle splendide origini del M5s è una tonificante boccata d’ossigeno”.

Mentre la performance del fondatore continua a dividere i pentastellati, un interrogativo su tutti resta aperto. Cosa farà ora Grillo? Tornerà a fare politica o riprenderà i tour nei teatri? È la domanda che circola in queste ore.

Davide Casaleggio
Davide Casaleggio | Foto FB Davide Casaleggio

Casaleggio: “Dispiaciuto per quello che è oggi il M5s”

Discorso a parte per Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, il co-fondatore del Movimento 5 stelle scomparso nel 2016. Sono passati ormai due anni da quando si è consumata la rottura definitiva tra lui e il M5s. “Io sono dispiaciuto di quello che è diventato oggi il Movimento 5 Stelle, perché non c’è più una partecipazione dal basso e quella che c’è è di facciata”, è l’affondo che consegna all’agenzia Adnkronos.

Sul comico genovese invece non vuole esportisi: “Ho ascoltato quello che è stato detto, posso dire che l’approvazione verso una gestione precedente è sempre apprezzata”. Detto questo “cerco di non interpretare le parole altrui -Grillo ha parlato più di un’ora e credo che il suo pensiero lo abbia espresso benissimo da solo, senza aggiunte da parte mia“.

Il fondatore dell’associazione Rousseau invece non lesina critiche al nuovo corso inaugurato da Giuseppe Conte:Avere i mono candidati da approvare dal basso o le mono liste già confezionate non è democrazia dal basso è un utilizzo di puro marketing che però non funziona, perché poi i risultati elettorali si vedono“, attacca.

Ogni movimento, ogni comunità o partito deve avere delle fondamenta su cui basarsi e oggi le fondamenta sulle quali era stato costruito il M5S non ci sono più”, a cominciare dalla partecipazione dal basso, che “oggi non esiste e, i candidati sono scelti da poche persone chiuse in una stanza”. Stesso discorso per i temi del “pacifismo”, con i pentastellati che in Parlamento hanno “votato più volte a favore dell’invio di armi in contesti di guerra, cosa contro la quale ci eravamo battuti”.

Secondo Casaleggio la creatura di Grillo ha smarrito la propria identità.Le persone che oggi stanno guidando il progetto non si basano sulle battaglie che abbiamo portato avanti negli ultimi 15 anni. Questo ovviamente fa sì che le persone siano disorientate e siano tornate sostanzialmente all’astensionismo. Alle scorse politiche 6 milioni di voti sono mancati all’appello, gli elettori erano disgustati”. Il Consiglio per Conte è dunque quello di “dare un nome e delle fondamenta al suo progetto” e non di “prendere in prestito fondamenta che non condivide”.

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