Le ispezioni dei Nas verificano una serie di requisiti necessari per tutelare la salute pubblica all’interno dei locali. Seguono alcune indicazioni specifiche: vediamo quali.
I Nas sono una dei corpi di eccellenza dei Carabinieri. Tra i suoi compiti d’istituto l’Arma ha, infatti, sempre avuto anche quello di vegliare sulla salute pubblica attraverso la vigilanza sulla genuinità delle sostanze alimentari. I Nas, la cui sigla sta per Nucleo anti sofisticazione, si svilupparono inizialmente soltanto nelle grandi città per ampliare poi progressivamente le proprie strutture, fino a giungere a quella recente, basata su di un organismo centrale – il Comando Carabinieri per la Sanità, retto da un colonnello – presso il Ministero della Sanità, tre Comandi di Gruppo A.S., retti da tenenti colonnelli, a Milano, Roma e Napoli, e 34 N.A.S., al comando di marescialli dislocati nelle principali città.
Come funzionano le ispezioni dei Nas?
I Nas, tra i loro vari compiti, hanno quello di ispezionare attività commerciali di vario genere che trattano prodotti alimentari. Le loro ispezioni seguono indicazioni ben precise e sono atte a verificare che le attività rispettino le diverse indicazioni in campo sanitario. Nello specifico, gli uomini del Nas verificano:
- Presenza del manuale (HACCP) di autocontrollo aggiornato e correttamente compilato
- Formazione del personale (corso HACCP, vengono fatte anche domande per verificare la reale formazione)
- Pulizia dei locali ed ordine
- Buona conservazione/lavorazione degli alimenti
- Assenza di roditori ed insetti
- Requisiti strutturali (superfici lavabili, spogliatoi, servizi igienici, grandezze/altezze, rapporti aero-illuminanti)
- Corretta etichettatura degli alimenti (nuova normativa, lingua italiana, tracciabilità) e menù a norma
- Igiene e requisiti delle attrezzature di lavoro
- Requisiti documentali e di autorizzazione (SCIA, autorizzazioni varie, REC, manuale HACCP)
- Presenza di analisi su alimenti e/o superfici
- Corretta gestione dei MOCA (Materiali ed Oggetti a Contatto con gli Alimenti)
Le possibili sanzioni in caso di irregolarità
Al termine dell’ispezione, nel caso in cui siano riscontrati problemi di qualsiasi tipo, è possibile incorrere in diverse sanzioni:
- Penali, come la chiusura del locale o il blocco della produzione
- Amministrative, come sequestri o sanzioni pecuniarie
- Civili, come ingenti risarcimenti danni
Nello specifico, le sanzioni più frequenti sono quelle legate alla mancanza di pulizia dei locali e all’igiene del personale operante. La condizione di scarsa igiene prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 500 ad un massimo di 3000 euro. Altre sanzioni possono, invece, riguardare la mancata presenza della notifica sanitaria all’autorità competente per ogni stabilimento (locale, laboratorio, negozio, pubblico esercizio) che esegue una qualsiasi delle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti. O ancora, la sanzione per la mancata presenza del manuale HACCP. La sanzione relativa a questa mancanza varia dai 1000 ai 6000 euro, cifre importanti. Insomma, le criticità possono essere diverse e le sanzioni possono essere anche pesanti a livello economico. Si tratta, però, della salute dei consumatori, un tema che non può essere preso per nessuna ragione sotto gamba. Allo stesso tempo, seguendo tutte le indicazioni e gestendo con attenzione la propria attività non si corre il rischio di avere problemi in caso di ispezione. Serve, chiaramente, la massima attenzione in ogni passaggio.