Incredibile, ma vero: Starbucks non è più la catena di caffè più grande in Cina. Il famosissimo marchio fondato nel 1971 negli Stati Uniti d’America, a Seattle, è stato superato in volume da un nuovo colosso
Piccolo grande colpo di scena nel mondo del caffè!
Starbucks ha ufficialmente perso il primato che lo vedeva come catena di caffè più grande di tutta la Cina.
Il celebre marchio statunitense si è visto superare definitivamente da Luckin Coffee, catena con la quale ha rivaleggiato a lungo nel corso degli ultimi anni nel Paese asiatico, finendo ora col subire un doloroso sorpasso.
Per anni è stato il padrone indiscusso della scena tra le catene che vendono caffè ai propri clienti, ma ora deve cedere la propria corona e lasciar posto sul trono a un nuovo sovrano.
Starbucks è stato ufficialmente detronizzato da Luckin Coffee, azienda cinese che ora si pone come riferimento sul mercato nazionale.
Un sorpasso netto e che segna un chiaro cambio di leadership nel settore del caffè in Cina.
Stando ai dati riportati da TastingTable, grazie a un efficace piano di rapida espansione, Luckin Coffee possiede ora 10.829 negozi in tutta la Nazione, surclassando letteralmente i 6.480 punti vendita di Starbucks in Cina.
Cifre che rendono Luckin Coffee la nuova catena di caffè più grande del Paese, un risultato inimmaginabile soltanto pochi anni fa.
Dal suo arrivo in Cina nel 1999, Starbucks ha sempre vissuto una fase di crescita nel mercato cinese, sorprendendo chi era profondamento convito che il suo famoso caffè non avrebbe mai riscosso successo in un Paese in cui è radicata una spiccata e profonda cultura del tè.
Il colosso statunitense non si è fatto però scoraggiare, riuscendo a imporre il proprio prodotto e a catturare i favori del popolo cinese.
Nel giro di un decennio Starbucks è passato da avere solo 278 sedi in tutta la Cina a gestirne oltre 5.000, dimostrando di aver vinto la propria scommessa.
Anzi, non solo. Con il suo grande successo, Starbucks è riuscito a scavare un nuovo solco in Cina, aprendo la strada a molte altre catene e aziende di food & beverage.
Una di queste è stata Luckin Coffee, azienda cinese che ha fatto la sua comparsa sul mercato nel 2017, registrando immediatamente una notevole espansione.
In soli due anni la società è stata quotata in Borsa e ha iniziato a gestire 2.400 caffetterie in tutto il Paese. Merito di una strategia di marketing aggressiva e molto efficace.
Una parabola ascendente non priva però di ostacoli, soprattutto nell’anno 2020, quando Luckin Coffee ha dovuto superare le problematiche derivanti dallo scoppio della pandemia di Covid-19, oltre che relative ad alcune irregolarità finanziarie che hanno portato addirittura al licenziamento della sua fondatrice e amministratore delegato Jenny Zhiya Qian.
Dopo essere stata costretta a pagare multe di svariate centinaia di milioni, l’azienda cinese è riuscita però a rimettersi in carreggiata e ricominciare la propria scalata.
Lo ha fatto puntando con forza sull’asporto dei propri prodotti e sul franchising, un campo sempre ignorato dal rivale Starbucks.
È così che Luckin Coffee è cresciuto sempre di più negli ultimi mesi, arrivando ora a registrare un clamoroso sorpasso proprio su Starbucks.
A concorrere a questo cambio al vertice della catena è stato anche il prezzo del caffè.
Da Luckin Coffe acquistare una tazza di questa bevanda costa tra 1,40 e 2,75 dollari, mentre da Starbucks lo stesso prodotto può costare anche 4,10 dollari.
Non resta che vedere se l’azienda statunitense ora cercherà il controsorpasso su quella cinese o se accetterà il ruolo di numero due.
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