Pensione di reversibilità, in quali casi i superstiti possono avere il 100 per cento dell’importo.
Quando un pensionato muore, il suo assegno non è perso, ad averne diritto sono i superstiti del defunto, in una percentuale che varia dal grado di parentela e nella misura in cui vengano rispettati determinati requisiti. La pensione di reversibilità è una delle cosiddette pensioni ai superstiti insieme alla pensione indiretta.
Con la pensione di reversibilità, la persona scomparsa ha già maturato i requisiti contributivi per accedere al trattamento pensionistico, e i suoi parenti di fatto subentrano nel diritto al trattamento. Ma come accennato occorre rispettare alcuni requisiti per poter godere della somma in forma intera, altrimenti la norma prevede delle percentuali che possono variare di caso in caso.
Il 100 per cento dell’assegno pensionistico spetta ai superstiti solo in un determinato caso. Diciamo subito che se la persona interessata è una sola, la percentuale è sempre minore. Al contrario se a beneficiare del trattamento sono più superstiti, la pensione può essere ricevuta per intero.
Infatti nel caso la pensione di reversibilità spetti al coniuge insieme a due figli, la percentuale raggiunge il 100 per cento. Ma i figli devono rispettare almeno uno dei seguenti requisiti: essere minorenni; essere inabili al lavoro a prescindere dall’età; essere maggiorenni, ma a carico della persona pensionata al momento del decesso, frequentanti un corso scolastico o di formazione (fino ai 21 anni), oppure frequentanti un corso universitario (fino ai 26 anni).
In questo caso il superstite che riceve il trattamento non subisce nemmeno i tagli previsti nell’eventualità di redditi superiori a tre volte il trattamento minimo. Infatti se vi sono a carico dei figli minori, studenti o inabili al lavoro non si applicano le riduzioni. Nel caso non vi sia un coniuge la reversibilità spetta ai figli e in un particolare frangente la quota è pari al 100 per cento.
Se i figli sono tre e rispettano le condizioni elencate precedentemente, la reversibilità è versata in misura intera. La quota comunque è divisa in maniera identica tra tutti i figli superstiti. C’è anche un’altra possibilità remota di quota erogata al 100 per cento. In assenza di coniuge, figli e genitori: se ci sono sette fratelli e sorelle celibi o nubili (inabili al lavoro al momento della scomparsa del pensionato, non titolari di un altro trattamento pensionistico diretto, a carico del defunto) la reversibilità va ai fratelli e sorelle superstiti per intero.
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