Se siete in pensione e non siete soddisfatti dell’importo del vostro contributo mensile, per voi c’è una buona notizia: finalmente è tutto vero
In Italia, il tema dell’importo delle pensioni di vecchiaia è sempre sulla cresta dell’onda tra i più sentiti e i più dibattuti. Sono moltissime, infatti, le persone che si lamentano di entrate troppo basse rispetto all’attuale costo della vita, soprattutto in età avanzata: le patologie tipiche dell’anzianità, infatti, possono determinare costi extra che, in molti casi, con le pensioni medie attuali, diventano impossibili da sostenere.
Per cercare di sostenere gli anziani in questo momento così delicato e importante della loro vita, quindi, il governo ha pensato ad alcuni bonus finalizzati proprio ad aumentare le loro entrate mensili. Ecco di quali si tratta, a quanto ammontano e come li si può ottenere: tutto quello che c’è da sapere sui bonus dedicati alla pensione.
Grazie al decreto anticipi, approvato il 16 ottobre 2023, le pensioni del mese di dicembre saranno per tutti più alte: questo sarà dovuto all’inserimento dell’anticipo conguaglio con l’adeguamento degli assegni all’inflazione del 2022. A questo, inoltre, va aggiunta anche la tredicesima, quest’anno più ricca dell’anno scorso. Tutti i pensionati, quindi, avranno un aumento dello 0.8% per quanto riguarda l’inflazione e la stessa percentuale riguarda la tredicesima, che subirà lo stesso aumento.
Tutto ciò, però, non è valido per qualsiasi pensionato ma solo per coloro i quali percepiscono fino a quattro volte la minima dell’Inps, quindi un importo non superiore a 2101,52 euro lordi al mese. Chi invece prende fino a 2626,90 euro subirà una rivalutazione dell’85%; chi prende fino a 3152,28 euro una rivalutazione del 53%; chi prende fino a 4203,04 euro una rivalutazione del 47% e chi prende fino a 5253,80 euro una rivalutazione del 37%.
I pensionati che invece percepiscono un importo superiore ai 5254 euro lordi, quest’anno vivranno la rivalutazione solo sul 32% dell’importo ma, a partire dal 2024, questa percentuale scenderà al 22%. A tali rivalutazioni va aggiunto poi il Bonus 155 euro, che prevede un’erogazione di 154.94 euro prevista per chi percepisce una o più pensioni non superiori al trattamento minimo come importo complessivo. Ne sono escluse, però, le pensioni sociali, le pensioni dei dipendenti di enti creditizi, quelle dei dirigenti d’azienda e tutti quei trattamenti che non consistono in pensioni vere e proprie.
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