Alcuni ricercatori in Cina sono riusciti a ottenere una nuova fibra di aerogel che trae ispirazione dal pelo degli orsi polari. Può tenere al caldo come un piumino, ma è molto più leggera
Arriva direttamente dalla Cina l’innovazione che nei prossimi anni potrebbe cambiare il mercato dell’abbigliamento tecnico e non solo.
Alcuni ricercatori dell’Università di Zhejiang sono infatti riusciti a creare una nuova fibra tessile in aerogel ultraleggera, ma anche in grado di tenere al caldo quanto un classico piumino.
Lo hanno fatto ispirandosi alla struttura che caratterizza il pelo degli orsi polari.
Nuova fibra in aerogel ispirata al pelo degli orsi polari
Mantiene il caldo quanto un classico piumino, ma è fino a cinque volte più sottile.
È questo quanto dichiarato dai ricercatori cinesi che sono riusciti a creare in laboratorio una nuova fibra in aerogel che ricorda il pelo degli orsi polari.
Traendo ispirazione direttamente dalla pelliccia di questo animale, gli scienziati sono riusciti a formare una fibra sottilissima, ma in grado di mantenere efficacemente il calore, dando così vita a un prodotto che nei prossimi anni potrebbe sconvolgere il mercato del vestiario e non solo.
Che cos’è l’aerogel
Per riuscire a capire in cosa consiste la nuova invenzione cinese è opportuno specificare prima cosa si intende quando si parla di aerogel.
Tale termine viene utilizzato per indicare quello che è considerato universalmente uno dei materiali più leggeri e isolanti al Mondo, le cui caratteristiche peculiari sono strettamente legate alla sua composizione.
Parliamo infatti di un materiale realizzato a partire da un gel e costituito tra il 95% e il 99% da bolle d’aria.
Ciò gli permette di essere un materiale ultraleggero, oltre che poroso, dal momento che al suo interno è presente quasi esclusivamente del gas.
Ne deriva che l’aerogel ha una conduttività termica decisamente bassa, rivelandosi perciò un ottimo isolante termico.
Non è un caso che tale materiale oggigiorno venga utilizzato soprattutto per isolare termicamente abitazioni ed edifici (es: gli infissi), ma anche impiegato nel settore aerospaziale (es: tute da astronauta) o in quello sportivo (es: racchette da tennis).
Il nuovo aerogel cinese
Il nuovo aerogel inventato dai ricercatori dell’Università di Zhejiang, come anticipato, si ispira nel dettaglio al pelo degli orsi polari, animali noti per la loro capacità ad adattarsi a un clima rigido.
Lo studio è stato pubblicato sulla nota rivista di settore Science e mostra come la nuova fibra sintetica cinese sia composta proprio da aerogel all’interno e da gomma all’esterno.
Per essere più precisi, il rivestimento è in TPU, un polimero che si compone di una parte in gomma e di una in poliuretano, risultando così estremamente resistente ed elastico allo stesso tempo.
L’aerogel è quindi racchiuso da un sottile strato di polimero, caratteristica che gli permette di essere tessuto e lavorato a maglia, oltre che lavato, tinto e stirato.
Parliamo quindi di una fibra tessile vera e propria, che può essere utilizzata per produrre indumenti tecnici.
Ed è proprio in questa direzione che dovrebbe spingere lo studio cinese nei prossimi mesi, con l’obiettivo di presentare presto sul mercato un nuovo tessuto in grado di garantire calore, elasticità e resistenza. Un tessuto che potrebbe essere poi adattato a usi differenti.
Perché proprio gli orsi polari?
I ricercatori cinesi sono riusciti a ottenere la nuova fibra di aerogel sfruttando un processo di liofilizzazione, ovvero una tecnica di essicazione che avviene a una temperatura inferiore agli 0°C e che permette di formare una fibra congelata molto sottile e senza più la consistenza tipica del gel.
Per farlo, hanno preso spunto dal pelo degli orsi polari, il cui manto è formato essenzialmente da peli cavi all’interno, la cui forma ricorda quella delle cannucce.
La struttura interna del pelo di questi animali è porosa, mentre la copertura esterna è densa, caratteristiche che conferiscono resistenza, leggerezza e un’alta capacità ad agire come isolante al pelo dell’orso.
L’aria intrappolata nella cavità del pelo abbassa infatti la conducibilità termica del sistema, mantenendo l’animale al caldo, anche a bassissime temperature.
Esattamente lo stesso identico modello riproposto anche dal team di ricercatori cinese, il quale ha cercato di replicare in laboratorio le caratteristiche proprie del pelo dell’orso polare.
L’obiettivo? Dar vita a un tessuto che possa permettere all’uomo di restare al caldo, senza rinunciare però a leggerezza ed elasticità. Proprio come un orso nella neve.