Ci sono ancora pochi giorni per poter richiedere il bonus acqua potabile, ecco la scadenza e i requisiti necessari per ottenerlo.
Prima di tutto cos’è il bonus acqua potabile? Parliamo di una misura di sostegno economica prevista dalla manovra di bilancio 2021. Consiste in un credito d’imposta sulle spese sostenute per acquistare e installare sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare di acqua potabile.
Il bonus si propone di promuovere la tutela dell’ambiente e del benessere delle persone. Per questo l’agevolazione mira a incentivare l’utilizzo di acqua potabile di qualità facendo ricorso a sistemi di filtraggio e mineralizzazione in grado di migliorarne la qualità.
Questi sistemi – aggiungendosi ai sistemi di raffreddamento e/o addizione di CO2 – riescono a eliminare eventuali impurità per rendere l’acqua più piacevole al gusto, più fresca e frizzante.
Si può ottenere il bonus presentando la dichiarazione dei redditi e indicando le spese sostenute. In questo modo ci si potrà avvalere del credito d’imposta (nella misura del del 50%), da utilizzare in compensazione al momento di dichiarare i propri redditi oppure da cedere ad altri soggetti (inclusi istituti di credito e intermediari finanziari).
Per ottenere il credito d’imposta del 50% bisogna essere un contribuente (persona fisica o impresa) e aver sostenuto le spese per installare i diversi sistemi nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023. Le spese ammesse al bonus comprendono tutte quelle sostenute per acquistare e installare sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare di acqua potabile. I sistemi di filtraggio devono essere capaci di eliminare dall’acqua le sostanze inquinanti (metalli pesanti, cloro, pesticidi e altre sostanze chimiche).
L’importo massimo delle spese sostenute su cui calcolare il bonus è pari a 1.000 euro a immobile per le persone fisiche e fino a 5.000 euro per ogni immobile adibito a attività commerciali o istituzionali nel caso degli esercenti di attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Le spese vanno documentate da fattura elettronica o un documento commerciale che contenga il codice fiscale del contribuente che richiede il bonus. Quanto alle modalità del pagamento, per i privati – e più in generali per i soggetti che non siano coinvolti in attività di impresa in regime di contabilità ordinaria – questo deve avvenire per versamento bancario o postale o comunque non in contanti.
La richiesta del bonus deve passare attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. C’è tempo dal 1° febbraio fino al 28 febbraio 2024.
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