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Pensioni d’invalidità, ecco di quanto aumenteranno a dicembre

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Dalma Bonaiti

Dal prossimo mese di dicembre, le oneoni d’invalidità subiranno un incremento considerevole, ecco di quanto sarà l’aumento e quali saranno le conseguenze per i beneficiari

Ci sono molte persone che dipendono dalle pensioni d’invalidità per vivere e far fronte alle spese quotidiane. Queste persone spesso lottano per ottenere un sostegno finanziario adeguato, eppure la loro situazione sembra peggiorare di giorno in giorno. Tuttavia, c’è una luce in fondo al tunnel per coloro che dipendono da questo tipo di reddito: a dicembre le pensioni d’invalidità aumenteranno, e non di poco. Scopriamo di quanto aumenteranno e cosa significa per coloro che ne beneficeranno.

In linea con il comunicato 4050 del 2023, l’Inps ha annunciato il completamento dei processi relativi al rifacimento del bilancio del rinnovamento, in seguito al decreto n. 145 del 18 ottobre 2023, che prevede l’anticipazione di tali processi da gennaio 2024 a dicembre 2023. Questa iniziativa ha permesso all’Inps di rivedere l’ammontare totale delle pensioni, incluse quelle per invalidità e l’assegno sociale, apportando un incremento addizionale dello 0,8% al valore aggiornato a dicembre 2022.

Nello specifico, il processo di rinnovamento delle pensioni di invalidità civile non riguarda solamente la somma totale, ma anche il tetto di reddito necessario per beneficiarne. L’aggiustamento ha comportato una rivalutazione alzando il tasso all’8,1% – piuttosto che al 7,3% – allineandolo al tasso di inflazione ufficiale confermato dall’Istat per il 2022. In relazione a ciò, con il pagamento di dicembre sarà riconosciuto un tasso mensile maggiorato, compresa la tredicesima mensilità: contemporaneamente, dato che il nuovo importo è retroattivo a partire da gennaio 2023, sarà tenuto in considerazione anche un assegno con l’aggiunta degli arretrati per 11 mesi.

Come è stata rivalutata la pensione per il 2024

Una notizia recente ha fatto scalpore: la rivalutazione della pensione per il 2024. Ma di cosa si tratta esattamente? In questo articolo, esploreremo insieme i dettagli sulla rivalutazione della pensione per il 2024 e le sue implicazioni per i futuri pensionati.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle giornate a venire, annuncerà il tasso di rivalutazione con cui le pensioni subiranno un aumento e verranno allineate al costo della vita.

Prima della comunicazione di questi dati cruciali, Il Sole 24 Ore ha reso noto che il tasso percentuale di variazione dell’indicatore dei costi al dettaglio per le famiglie di lavoratori e di impiegati, escludendo il tabacco, come misurato definitivamente dall’Istat nei primi nove mesi del 2023 e previsto per l’ultimo trimestre, sarà del 5,4%. Tale cifra conferma la stima fatta con la Nota di aggiornamento al Def, indicando un altro notevole incremento dopo quello iniziale del 2023 (in cui il tasso di adeguamento era del 7,3%) e l’aggiustamento previsto per dicembre (dove sarà applicata un discrepanza dello 0,8% tra il tasso provvisorio e quello definitivo di adeguamento, l’8,1%).

Con la conferma dei tassi di adeguamento da attuare nel 2024 come indicato nel testo della legge di Bilancio (che può ancora subire cambiamenti) e l’indicazione semi ufficiale del tasso, si è in grado di fornire un’indicazione su quanto aumenteranno le pensioni a partire dall’1 gennaio 2024. Questo processo di rivalutazione, noto anche come perequazione, serve a bilanciare l’importo di alcune prestazioni in base al costo della vita per evitare la loro svalutazione.

Tutti i benefici ottenuti dalla previdenza sociale, inclusi quelli dell’Assicurazione Generale Obbligatoria e le gestioni associati ai lavoratori autonomi, o fondi alternativi, esclusivi, esonerativi, integrativi e supplementari, sono soggetti a questo approccio. Sia le pensioni dirette che quelle di reversibilità sono aggiornate con questo metodo. Tale criterio si applica anche ai servizi di assistenza, come l’Assegno sociale e le pensioni per le persone disabili.

Foto | vm @Canva – 20maggiosenzamuri.it

Come determinare l’ammontare?

Determinare l’ammontare di una pensione ricalcolata può essere un compito agevole. È stato istituito un meccanismo di salvaguardia per coloro che godono di una pensione che supera l’ammontare massimo, ma che è meno dell’importo massimo più l’aumento di ricalcolo automatico della categoria precedente. In questa situazione, l’aumento ricalcolato viene assegnato fino a quando il limite “aggiornato” è raggiunto. Ad esempio, se una pensione è compresa tra 2.271,76 euro e 2.394,43 euro, l’importo verrà adeguato fino ad almeno 2.394,43 euro. Questo processo si applica a tutte le categorie di pensione, assicurando che l’aumento ricalcolato non sia inferiore all’aumento massimo possibile per la categoria di pensione precedente.

Variazioni sulle pensioni d’invalidità, ecco gli aumenti da dicembre 2023

A partire da dicembre 2023, le pensioni d’invalidità subiranno delle variazioni. Si tratta di una riforma che darà sollievo a chi vive ogni giorno con la disabilità, ma anche a chi assiste un parente in difficoltà.

Dal messaggio Inps n. 4050/2023 risulta che da dicembre 2023 ci saranno delle variazioni nelle pensioni per gli invalidi, sordi e ciechi civili. L’importo aumenterà grazie ad un adeguamento che aggiunge un ulteriore 0,8% al valore attuale del beneficio che è stato aggiornato a dicembre 2022. Tuttavia, questo aggiornamento parziale vale solo per le pensioni che superano quattro volte il minimo ma non è questo il caso. Di conseguenza, sia gli importi che i limiti di reddito per ricevere questi benefici aumenteranno leggermente. Anche se l’Inps non ha ancora reso ufficiale tali dettagli, come riportato di seguito, si vede un incremento:

Tipo di Pensione, da importo provvisorio ad importo definitivo 2023

Pensione di invalidità civile: da 313,91 euro a 316,25 euro

Ciechi assoluti ricoverati o parziali: da 313,91 euro a 316,25 euro

Ciechi assoluti non ricoverati: da 342,01 euro a 339,48 euro

Sordi: da 313,91 euro a 316,25 euro.

In pratica, ci sarà un incremento di 2,34 euro per i beneficiari di invalidità civile, che al contempo otterranno un assegno di circa 25 euro per compensare le arretrate delle 11 mensilità precedenti. Per i ciechi assoluti non ricoverati, l’incremento sarà di 2,53 euro, con arretrati che raggiungono i 27,83 euro.

Infine, l’Inps ha sottolineato che solo le prestazioni principali sono state rivalutate, ad esclusione del supplemento sociale. Le indennità, come quella di accompagnamento, non sono soggette a bilanciamento perché sono state definitivamente rivalutate con i rinnovi per l’anno 2023.

Anche l’importo dell’assegno sociale e della pensione minima vedrà un incremento con il conguaglio.

Nello specifico, l’assegno sociale, che fino ad ora era di 503,27 euro, aumenterà di 3,76 euro raggiungendo i 507,03 euro. In aggiunta, è previsto un assegno di arretrati di circa 41 euro. Altresì, l’importo del trattamento minimo di pensione salirà da 563,74 euro fino a 567,94 euro, soggetto ad un ulteriore aumento dell’1,5% (che diventerà il 2,7% dal 2024) o del 6,7% per coloro che hanno superato l’età di 75 anni.

Dalma Bonaiti

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