L’Assegno unico è stato riconfermato, ma in alcuni casi ci saranno anche dei potenziamenti e un allargamento della platea.
Parlando dell’Assegno unico ci si riferisce a quel contributo erogato dall’Inps a tutti coloro che hanno a carico figli, minorenni o maggiorenni fino ai 21 anni. Con la prossima manovra di bilancio sembra che l’assegno unico verrà incrementato anche per le famiglie con tre figli a carico.
La linea del Governo è infatti quella di aiutare coloro che hanno figli per ovviare al carovita tra bollette e beni alimentari. L’altra novità riguarderebbe, poi, l’età dei figli a carico. Pare, infatti, che verrà abolito il limite dei 21 anni permettendo, così, alle famiglie di poter fronteggiare le spese universitarie anche oltre quel limite.
Si cercherà quindi di aiutare tutte le famiglie fino a quando hanno figli che non producono reddito, a patto che abbiano scelto di proseguire gli studi universitari. Si ricorda poi che l’assegno unico aumenta al diminuire dell’ISEE e varia da un minimo di 50 euro al mese a un massimo di euro 175 al mese per ogni figlio minorenne a carico.
Per i figli a carico di età tra i 18 e i 21 anni gli importi invece vanno da un minimo di 25 euro al mese a un massimo di 85 euro al mese. Per ogni figlio successivo al secondo, è prevista una maggiorazione dell’importo. In particolare per quest’anno, sono cambiate le regole in merito alla maggiorazione, che viene prevista in diversi casi, in automatico, sul sito dell’Inps.
Per quanto riguarda i figli a carico di età inferiore a un anno aumentano del 50% gli importi dell’Assegno unico e universale per esempio, a seguire, per i nuclei familiari con almeno tre figli, per i figli di massimo 3 anni, aumentano ancora gli importi del 50%, ma a condizione che la famiglia abbia un Isee inferiore ai 40mila euro.
Per i figli disabili gli importi hanno una maggiorazione extra che viene calcolata in base alla gravità della disabilità e l’incremento viene confermato anche per tutto il 2024. Per le madri di età inferiore ai 21 anni si aggiungeranno 20 euro al mese al contributo di partenza.
Per quanto riguarda invece i nuclei vedovili, viene erogata d’ufficio al genitore vivente la maggiorazione inerente al genitore che ha perso la vita. A partire dal 1° giugno 2023, tale maggiorazione è riconosciuta d’ufficio fino ad un periodo massimo di 5 anni successivi al decesso.
Un aumento arriverà poi ai nuclei familiari che non raggiungono un isee di 25mila euro. In questo caso la maggiorazione mensile sarà di natura transitoria.
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