La nuova direttiva europee sulle case green ha un altro cavillo da rispettare. Sono diverse le cose che bisogna sapere: tutte le info.
Sono diverse le novità per tutte le case green che entreranno in vigore nei prossimi anni. Alcune però non sono ancora a conoscenza delle persone che dovranno adattarsi alle nuove regole. Tra queste c’è una sorpresa che prevede un divieto che entrerà a vigore a breve: cosa bisogna sapere.
L’Unione Europea ha raggiunto un accordo cruciale tra Parlamento, Consiglio, Commissione e gli Stati membri in merito alla direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive). Questa direttiva mira a promuovere edifici ecologici e a zero emissioni in tutta l’Unione Europea, rappresentando una pietra miliare verso l’obiettivo di un ambiente più sostenibile.
Sebbene l’accordo sia ancora provvisorio, avendo trovato consenso il 7 dicembre è probabile che le direttive chiave rimarranno invariate durante l’approvazione formale da parte di Parlamento e Consiglio.
L’obiettivo di questa nuova iniziativa è la riduzione delle emissioni domestiche. Queste sarebbero responsabili del 36% delle emissioni di gas serra nell’atmosfera. L’obiettivo è quello di trasformare gli edifici in entità sempre più sostenibili, con un focus specifico sulle caldaie a gas considerate tra le più inquinanti.
Le principali modifiche rivelano che si andrà verso il divieto di produzione e commercializzazione di caldaie a gas entro il 2040, cinque anni più tardi rispetto a quanto proposto in precedenza.
Case Green, si va verso lo stop definitivo della caldaie a gas: l’obiettivo del divieto è il 2040
Per il 2025 è previsto un passo significativo è lo stop agli incentivi per l’acquisto delle caldaie al gas. Questa misura mira a incentivare il passaggio a fonti energetiche rinnovabili e a ridurre gradualmente l’uso di combustibili fossili. Dal 2040 invece l’acquisto di nuovi sistemi di riscaldamento non includerà più caldaie e gas, incoraggiando quindi l’adozione di tecnologie che mirano alla sostenibilità.
Gli edifici residenziali più inquinanti presenti in UE dovranno ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali il limite è del 16% entro il 2030 e del 25% entro il 2033. Mentre invece dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere ad emissioni zero, mentre invece per quelli pubblici l’obbligo inizierà dal 2028.
L’accordo prevede anche delle disposizioni per l’installazione dei pannelli solari. L’obbligo invece rimane per i nuovi edifici residenziali che dovranno essere ad emissioni zero. Mentre per gli edifici pubblici l’obbligo partirà a partire dal 2028. L’accordo include anche disposizioni per l’installazione di pannelli solari.
L’obbligo permane per i nuovi edifici, gli edifici pubblici e quelli non residenziali di grandi dimensioni, ma è revocato per le abitazioni. Spetta ai governi nazionali effettuare un censimento degli edifici da ristrutturare, stabilire scadenze e obiettivi di risparmio energetico. L’ultimo obiettivo della direttiva mira ad ottenere il 55% della riduzione energetica attraverso la ristrutturazione degli edifici meno efficienti.