Una carriera straordinaria, quella del compositore italiano, che va in scena da dicembre a New York in collaborazione con Cinecittà
La musica di Ennio Morricone, vincitore di due premi Oscar, ha attraversato generi cinematografici, spaziando dal western all’horror, dalla commedia al dramma. La sua straordinaria versatilità è stata il risultato di un esordio di successo nella sperimentazione musicale d’avanguardia. Ora, il Maestro Ennio Morricone, scomparso il 6 luglio 2020, viene celebrato in una straordinaria retrospettiva al Museum of Modern Art (MoMA) di New York, organizzata in collaborazione con Cinecittà. L’evento, in programma dal 1 dicembre 2023 al 10 gennaio 2024, presenta oltre 35 film che coprono quasi 60 anni di carriera del compositore italiano.
La mostra
La mostra include più di 17 nuovi restauri digitali e stampe d’archivio in 35mm, offrendo una selezione eclettica che spazia dalle colonne sonore iconiche come la Trilogia dell’uomo senza nome di Sergio Leone, C’era una volta il West, The Thing di John Carpenter, The Mission di Roland Joffé, 1900 di Bernardo Bertolucci a opere meno conosciute come Navajo Joe e Il grande silenzio di Sergio Corbucci, Il grande colpo di Sergio Sollima, Danger: Diabolik di Mario Bava e La tenda rossa di Mikhail Kalatozov.
Una particolare chicca della retrospettiva è un raro programma televisivo tedesco del 1967 che mostra Morricone stesso esibirsi come parte del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, un collettivo sperimentale a Roma nel 1964. Questo collettivo, noto come “Il Gruppo,” univa compositori e musicisti in un’atmosfera di improvvisazione non gerarchica, contribuendo alla sperimentazione musicale d’avanguardia.
Joshua Siegel, curatore del Dipartimento del cinema del MoMA, afferma che questa retrospettiva su Ennio Morricone è la più grande mai dedicata a un compositore cinematografico presso il MoMA. Morricone, con le sue composizioni musicali, ha segnato la storia della musica cinematografica, dalla leggendaria sequenza di apertura de Il buono, il brutto e il cattivo al suo contributo in vari generi cinematografici. Nicola Maccanico, amministratore delegato di Cinecittà, sottolinea che l’omaggio è dedicato all’unicità di Ennio Morricone, un Maestro il cui impatto ha influenzato innumerevoli generazioni di artisti musicali. Come parte di questo tributo, verrà presentato il restauro in 4K del capolavoro di Giuseppe Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso, insieme all’ultimo documentario dedicato al Maestro. L’inaugurazione della retrospettiva avverrà con la proiezione di Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore il 1 dicembre, seguita dalla proiezione del documentario Ennio il 2 dicembre. La mostra è organizzata dal curatore Joshua Siegel e Francisco Valente del Dipartimento di Cinema del MoMA, insieme a Camilla Cormanni e Paola Ruggiero per Cinecittà, la Cineteca Nazionale, la famiglia Morricone, e Marco Cicala.
Gli Oscar
Il primo Oscar è stato assegnato nel 2007 per la sua straordinaria carriera musicale e il contributo alla colonna sonora cinematografica. Il secondo Oscar è arrivato nel 2016 per la sua colonna sonora del film “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino.
Morricone è stato anche nominato per altri premi Oscar nel corso degli anni. Nel 1979, è stato nominato per l’Oscar alla Miglior Colonna Sonora Originale per “Days of Heaven” di Terrence Malick. Nel 1987, è stato nominato per l’Oscar alla Miglior Colonna Sonora Originale per “The Mission” di Roland Joffé. Nel 2001, è stato nominato per l’Oscar alla Miglior Colonna Sonora Originale per “Malèna” di Giuseppe Tornatore.
Le opere più iconiche
1. Per un Pugno di Dollari (Sergio Leone, 1964)
La collaborazione tra Morricone e Sergio Leone ha preso il via con “Per un Pugno di Dollari”. Nonostante le divergenze iniziali sullo stile, la colonna sonora ha contribuito a definire il genere western spaghetti, guadagnandosi un posto permanente nella storia del cinema. Morricone crea un’atmosfera unica e innovativa per il genere western, contribuendo a ridefinirne le convenzioni musicali. Il suo stile antiretorico e sperimentale si fonde perfettamente con il linguaggio visivo di Leone, introducendo un nuovo modo di percepire il paesaggio e la violenza del West.
2. Il Buono, il Brutto, il Cattivo (Sergio Leone, 1966)
La trilogia del dollaro ha raggiunto l’apice con “Il Buono, il Brutto, il Cattivo”, in cui Morricone ha sperimentato con una vasta gamma di suoni, dalla fisarmonica allo jodel, creando un’iconica colonna sonora che ha definito il genere western. Questo film rappresenta l’apice della collaborazione tra Morricone e Leone. La colonna sonora, ricca di effetti e scritta in modo libero, ha un impatto notevole, sottolineando i momenti epici e drammatici del film.
3. C’era una Volta il West (Sergio Leone, 1968)
La collaborazione tra Morricone e Leone ha toccato l’apice con “C’era una Volta il West”. L’andamento enfatico e ossessivo dei temi musicali ha contribuito a caratterizzare ogni personaggio, trasformando la colonna sonora in un capolavoro. Morricone si adatta al cambio di tono del film, passando dall’epica picaresca all’elegia. La partitura, con toni quasi pucciniani, contribuisce a creare una trama sonora avvolgente che si fonde perfettamente con il paesaggio epico del West americano.
4. Indagine su un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto (Elio Petri, 1970)
Morricone ha esplorato territori musicali strani, grotteschi e imprevedibili con la colonna sonora di “Indagine su un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto”. Mandolini, sax e contrabbassi elettrici hanno creato un accompagnamento tragico e contaminato per questo dramma politico e personale. Morricone crea una colonna sonora claustrofobica e sarcastica che si adatta perfettamente al tono del film e alle performance degli attori. L’uso di mezzi minimi evidenzia la capacità di Morricone di costruire un’atmosfera avvolgente con risorse limitate.
5. Novecento (Bernardo Bertolucci, 1976)
La collaborazione con Bertolucci in “Novecento” ha sottolineato la grandissima versatilità di Morricone nel creare un abito musicale che potesse accompagnare la varietà e le contraddizioni di un intero secolo.
6. C’era una Volta in America (Sergio Leone, 1984)
Per l’ultimo film di Leone, Morricone ha preparato la colonna sonora con notevole anticipo. L’artista ha cercato di abbracciare un’intera nazione attraverso una varietà di suoni e suggestioni, confermando la loro straordinaria sintonia.
7. Gli Intoccabili (Brian De Palma, 1987)
La colonna sonora de “Gli Intoccabili” è stata nominata agli Oscar, vincitrice di un Grammy, di un Bafta e dei Nastri d’argento. Morricone ha fuso momenti di grande solennità con sperimentazioni leggere e ritmate, creando un’atmosfera epica e frastagliata.
8. Nuovo Cinema Paradiso (Giuseppe Tornatore, 1988)
La premiatissima colonna sonora di “Nuovo Cinema Paradiso” è un capolavoro che riflette l’andamento tenero, struggente, malinconico e sognante al cuore della pellicola di Tornatore. La collaborazione con il figlio Andrea crea una colonna sonora indimenticabile. Questo segna l’inizio di una lunga collaborazione con Tornatore, evidenziando il marchio distintivo di Morricone nelle colonne sonore dense e melodrammatiche.
9. La Leggenda del Pianista sull’Oceano (Giuseppe Tornatore, 1998)
Il sodalizio con Tornatore ha portato Morricone a collaborare con Roger Waters e Edward Van Hallen in “La Leggenda del Pianista sull’Oceano”. La colonna sonora, premiata con un Golden Globe, presenta sperimentazioni jazz e contemporanee variegate.
10. The Hateful Eight (Quentin Tarantino, 2015)
La collaborazione tra Morricone e Tarantino ha raggiunto l’apice con “The Hateful Eight”.
11. Uccellacci e uccellini (Pier Paolo Pasolini, 1966)
Morricone dimostra la sua versatilità creando una colonna sonora che include i memorabili titoli di testa cantati da Domenico Modugno. La sua scrittura colta e il pastiche stilistico riflettono la natura unica del film di Pasolini, conferendo a Morricone un posto speciale nella storia del cinema italiano.
12. Giù la testa (Sergio Leone, 1971)
La colonna sonora continua ad evolversi, diventando sempre più orchestrale e melodica. I vocalizzi senza parole del soprano e l’omaggio a Sean Sean evidenziano l’abilità di Morricone nel sperimentare con vari stili musicali.
13. Il gatto a nove code (Dario Argento, 1971)
Morricone si adatta all’horror di Argento, utilizzando un linguaggio sperimentale e innovativo. La colonna sonora riflette la sua formazione accademica e il suo coinvolgimento nel gruppo di avanguardia Nuovo Consonanza.
14. Sacco e Vanzetti (Giuliano Montaldo, 1971)
“Here’s to you” con la voce di Joan Baez accompagna le scene finali del film in modo straniante, diventando quasi un inno di un’epoca. Morricone dimostra la sua abilità nel creare emozioni attraverso la musica, contribuendo significativamente alla narrazione del film.
15. Mission” (Roland Joffé, 1986)
Considerato l’apice della carriera di Morricone, la colonna sonora di “Mission” è ispirata e coinvolgente. Il compositore dimostra una profonda adesione alla storia dei gesuiti, creando un crescendo da “Gabriel’s Oboe” al grandioso coro degli indigeni. La mancata vittoria dell’Oscar è stata ampiamente criticata.
La carriera sterminata di Ennio Morricone ha donato al mondo della musica e del cinema una ricchezza di emozioni indelebili. Attraverso le sue composizioni, il Maestro ha lasciato un’eredità che continuerà a toccare i cuori degli appassionati di cinema e musica per le generazioni a venire. La sua genialità e la sua sensibilità rimarranno per sempre intrecciate nella storia dell’arte cinematografica.
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