Sempre più famiglie si ritrovano ad affrontare i disagi dovuti al diabete pediatrico, ovvero dal diabete di tipo 1 nei bambini.
Purtroppo per una serie di concause questa patologia è in continuo aumento, soprattutto appunto nelle fasce di popolazione più giovani. Ecco perché oltre allo Stato anche alcune realtà preposte come l’INPS e le Amministrazioni Comunali stanno ideando piani per aiutare le famiglie in difficoltà con questa malattia.
Ricordiamo brevemente che il diabete di tipo 1 è la forma più disabilitante, poiché il soggetto è insulino-dipendente. Non è quindi il caso del diabete di tipo 2 che nella maggior parte dei casi è prevenibile e anche curabile modificando la dieta e gli stili di vita.
Quando poi ad ammalarsi di diabete di tipo 1 è un bambino piccolo, diventa difficile per la sua famiglia gestire la situazione. Ecco che da ora in poi le cose saranno più semplici.
Diabete pediatrico, le nuove norme saranno di aiuto alle famiglie coinvolte
Il diabete mellito di tipo 1 è una patologia che porta ad handicap grave. Per quanto sia disagevole a livello psicologico, avere la certificazione di disabilità permette di accedere agli aiuti e agevolazioni previsti.
È grazie al lavoro svolto dal Coordinamento delle Associazioni dei genitori dei Giovani con Diabete (AGD Italia), di concerto con la Regione Umbria, che si è giunti all’emanazione di specifiche linee guida che vanno a individuare la gravità della situazione di salute e a seguito delle quali si avvia tutta una serie di supporti alle famiglie che hanno un bambino con la patologia.
Una volta accertata la disabilità grave, infatti, così come per altre patologie, la famiglia ha diritto ad agevolazioni fiscali, aiuti di vario tipo e facilitazioni. Grazie alle nuove normative, di cui la Regione Umbria vanta il pregio di essere stata la prima ad attuarle.
Nel pratico, ecco cosa cambia per le famiglie all’interno delle quali c’è un caso di diabete pediatrico:
- i bambini con diabete, una volta accertata la patologia, non devono più sottoporsi a visite aggiuntive; saranno invece le ASL e il medico a trasmettere i dati sulla salute dei soggetti direttamente all’INPS, in modo che l’Istituto avvii le pratiche, per erogare le prestazioni riconosciute.
- I certificati specialistici sono gratuiti.
Una semplificazione burocratica che può sembrare “di poco conto”, ma non è affatto così. Quando una persona è malata e ha necessità di ottenere aiuti, deve continuamente recarsi in uffici o partecipare alle visite programmate dall’INPS; nel caso di bambini piccoli è chiaramente più disagevole, ed è per questo motivo che sono state ideate le normative semplificate.